18 Ott Bulimia
La Bulimia Nervosa rientra trai i principali Disturbi del comportamento Alimentare insieme all’Anoressia e al Binge Eating Disorder, il disturbo da alimentazione incontrollata.
Caratteristiche principali della Bulimia Nervosa
Di seguito vi riporto le caratteristiche principali della Bulimia Nervosa
- Perdita di controllo di fronte al cibo;
- frequenti abbuffate in cui la persona consuma una quantità di cibo decisamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo;
- dopo le abbuffate periodi di digiuno;
- vomito autoindotto;
- esercizio fisico estremo;
- abuso di lassativi o altri farmaci possono essere utilizzati come meccanismi per il controllo del peso.
Segnali di Bulimia
Le persone bulimiche mangiano avidamente il proprio cibo consumandolo in quantità nettamente maggiori rispetto a quelle di un pasto normale. Poiché si vergognano dalla loro mancanza di controllo, mangiano in solitudine. E successivamente si dirigono in bagno e rimettono tutto quanto. Hanno un basso livello di autostima e non sono affatto soddisfatti del loro corpo.
I pazienti affetti da Bulimia Nervosa ingurgitano abnormi quantità di cibo almeno una volta alla settimana, spesso oltrepassando il limite della sazietà.
Il fatto che questi pazienti conservino in genere un peso nella norma (taluni sono sovrappeso, ma non obesi) potrebbe essere sorprendente, se non fosse per le loro condotte di eliminazione. Oltre al vomito autoindotto, che molti si provocano talmente spesso da danneggiare lo smalto dentario, possono utilizzare lassativi o altri farmaci; altri pazienti si sottopongono a eccessiva attività fisica, come nel caso dell’anoressia nervosa. Altri ancora digiunano tra le abbuffate. Ma quasi tutti i pazienti vomitano.
Alcuni dati
Il disturbo in genere ha inizio nella tarda adolescenza o nella prima età adulta.
La Bulimia Nervosa è più comune dell’anoressia nervosa e affligge circa l’1-2% delle donne adulte (gli uomini ne soffrono molto meno). È più frequentemente riscontrata negli individui la cui professione o attività enfatizza il corpo magro – ginnaste, pattinatrici, ballerine, modelle.
A volte le abbuffate si presentano in risposta a sentimenti di depressione, stress o ansia.
Con il tempo, quasi la metà dei pazienti affetti da Bulimia Nervosa guarisce pienamente e circa un quarto migliora. Ma il quarto rimanente si stabilisce in una condizione cronica di comportamento bulimico. Le conseguenze sul proprio stato di salute generale sono spesso gravi. Infatti, i tassi di mortalità sono più elevati se confrontati con quelli degli individui sani della stessa età, pur essendo questa condizione meno letale dell’anoressia nervosa.
Bibliografia: Morrison, James. DSM-5® Made Easy (Italian Edition). Edra.
La storia di Giorgia
Giorgia racconta che mangiava spesso quando era depressa e che la depressione e il senso di colpa aumentavano dopo le frequenti abbuffate. Quando si abbuffava perdeva completamente il controllo di fronte al cibo. Si vergognava di questi suoi comportamenti e piangeva mentre li raccontava. Durante il periodo dell’università era stata moderatamente anoressica perché era convinta di essere troppo grassa: si sottoponeva quindi a lunghi periodi di digiuno. In quegli anni aveva sempre fame ed ha iniziato a fare frequenti abbuffate, durante le quali perdeva il controllo e mangiava grandi quantità di cibo. Iniziò ad indursi in vomito a seguito alle abbuffate per non aumentare di peso. Utilizzava anche molti lassativi.
Provava sentimenti di vergogna e di imbarazzo per la sua bulimia che l’avevano tenuta lontana dal costruire una qualsiasi relazione duratura. Spesso si diceva che avrebbe fatto di tutto per liberarsi delle sue abbuffate, ma non ci riusciva. È riuscita a tenere nascosto tutto questo per tanti anni, circa dieci. Racconta che né le sue compagne di appartamento all’università né i suoi familiari si erano resi conto del suo problema, che continuava ad agire indisturbato da osservazioni esterne.
Dopo tanti anni di bulimia su insistenza di una cara amica, e ormai consapevole di non riuscire a risolvere il problema da sola, si rivolge ad un Centro per la cura dei Disturbi Alimentari e grazie ad un approccio multidisciplinare (in cui medici, psicologi, nutrizionisti collaborano con l’unico fine di aiutare le persone affette da questo grave problema a risolverlo). Finalmente Giorgia ha superato le sue difficoltà ed ha recuperato un rapporto sano col cibo.
Sono passati tanti anni da allora: adesso Giorgia ha 36 anni ed è un insegnante; si è sposata ed ha due figli di 9 e 16 anni. Ha deciso di intraprendere un altro percorso psicoterapeutico a seguito di tensioni familiari vissute in famiglia iniziate nel periodo del Covid e poi protrattesi nel tempo. Dice che i colloqui l’aiutano a ricaricarsi e a riflettere sul suo ruolo di mamma e di moglie e riguardo i suoi bisogni personali e la sua realizzazione.
La paziente ha dato il consenso alla divulgazione della sua storia utilizzando uno pseudonimo per garantire e tutelare la privacy.
Non trascurate i disturbi alimentari
Prima si interviene meglio è.
Se ritieni di avere dei sintomi riportati sopra non esitare a chiedere una consulenza ad un professionista.