23 Ott Anoressia Nervosa
L’Anoressia Nervosa e il suo percorso di guarigione verso il nutrimento e l’amore per se stessi.
La storia di Francesca
Ti racconto la storia di Francesca, una bellissima ragazza di 18 anni.
Frequenta il quarto anno di liceo classico ed è sempre andata molto bene a scuola. Sta però vivendo un periodo stress: i suoi genitori litigano spesso, suo padre torna a casa nervoso per problemi di lavoro ed economici, le richieste scolastiche sono notevoli. Ha sempre molto da studiare e pur ottenendo il più delle volte buoni risultati vive le interrogazioni e le verifiche con ansia.
Con le sue compagne di classe fa fatica a socializzare ed ha sempre paura di non essere accettata nel gruppo dei pari. Si sente insicura e brutta. Ogni volta che si deve vestire è un dramma: si guarda in continuazione allo specchio e si vede grossa, piena di difetti. Queste sue convinzioni la portano ad isolarsi e a sentirsi non apprezzata e mai all’altezza nelle diverse situazioni. Tutte le altre ragazze le sembrano migliori di lei.
Ha un pensiero fisso: il cibo e il desiderio di dimagrire. Inizia a pensare che dimagrire possa essere la soluzione di tutti i suoi mali. E così inizia la sua discesa. Mangia pochissimo, misura sempre le calorie ed inizia vertiginosamente a perdere peso.
Per fortuna i suoi genitori se ne rendono conto e ne parlano con il medico di famiglia che suggerisce di rivolgersi ad uno psicologo e Francesca giunge in studio da me.
Dopo alcuni colloqui mi rendo conto che la sua situazione psico-fisica è decisamente grave e quando si oltrepassano certi livelli la sola psicoterapia in genere non è sufficiente a risolvere il problema. Infatti la ragazza non riusciva più a mangiare in modo adeguato: sia il suo corpo che la sua mente rifiutavano il cibo. Bisognava intervenire immediatamente per evitare che certi danni fisici divenissero irreversibili.
Una insufficiente alimentazione può nuocere gravemente alla salute, può bloccare il ciclo mestruale, creare danni cardiaci, alle ossa, all’apparato digerente ed altro ancora. Inoltre, il pensiero diventa molto rigido ed è difficile accettare che mangiare possa fare bene.
Suggerisco quindi a Francesca e alla sua famiglia di rivolgersi ad un centro di disturbi alimentari, dove interviene un’èquipe multidisciplinare per agire in modo sinergico su più fronti ed aiutarla ragazza nel suo percorso di guarigione e di rinascita. La ragazza incontra il medico internista che verifica il suo stato di salute generale, lo psicologo accoglie il suo vissuto, le sue ansie, le sue paure e la aiuta a prendere consapevolezza del disagio psicologico e a superarlo. Lo psichiatra valuta se ci sono complicazioni psichiche. La dietologa e la nutrizionista offrono una consulenza completa sull’alimentazione equilibrata. I genitori ricevono un supposto psicologico che permette loro di acquisire degli strumenti per aiutare al meglio la figlia. E viene fatta una terapia di gruppo che favorisce la condivisione e stimola la forza comune a superare i vissuti negativi e agevola le dinamiche relazionali.
Nel giro di qualche mese Francesca ritorna serena, ha dei comportamenti alimentari sani e si sente meglio con se stessa, con i suoi amici ed anche con i suoi familiari.
La storia di Chiara
Chiara è marcatamente sottopeso rispetto alla sua altezza ma continua ad esprimere preoccupazioni inappropriate circa la paura di prendere peso. Il disgusto per la propria immagine allo specchio suggerisce la visione distorta che ha del proprio corpo e di se stessa. La sua perdita di peso è stata tale da averle causato amenorrea per diversi mesi.
La maggior parte dei suoi commenti spontanei riguardano la scelta del menu e delle cotture; dice di voler diventare una dietista. Appare brillante, attenta e determinata. Ha ottimi risultati scolastici. Fa sport regolarmente sottoponendosi a sforzi eccessivi. È molto severa con se stessa pretendendo da lei sempre il massimo. L’unica sua preoccupazione per la propria salute riguarda la mancanza di cicli mestruali da circa 5-6 mesi. Ripete spesso che pensa che sarebbe più attraente se potesse perdere ancora un paio di chili.
Ha episodi di abbuffate e condotte eliminatorie, quali abuso di lassativi.
Non è consapevole che i suoi comportamenti alimentari sono nocivi per la sua salute.
Ma per fortuna ha chiesto aiuto al centro per i disturbi alimentari affidandosi ai consigli dei genitori e di alcune sue care amiche che si sono dichiarate molto preoccupate per il suo stato di salute. Si è, quindi, fidata di loro andando contro la sua volontà di continuare a mangiare poco o niente.
Queste sono storie di ragazze anoressiche a lieto fine, ma purtroppo non è sempre così
Ovviamente i nomi Chiara e Francesca sono pseudonimi utilizzati per garantire e tutelare la privacy, pur se le pazienti hanno dato il consenso alla divulgazione della loro storia nell’anonimato.
Non trascurate l’anoressia!
Una cosa che non mi stancherò mai di dire: non trascurate i disturbi alimentari, non trascurate l’anoressia nervosa!
Nei casi meno gravi può essere sufficiente rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi dell’alimentazione.
Nei casi gravi è necessario rivolgersi a dei centri specializzati per i disturbi alimentari dove interviene un’èquipe multidisciplinare di medici, nutrizionisti e psicologici.
Ci sono veramente tante persone che ne soffrono e vanno avanti molti anni senza affrontare il problema e poi diventa veramente difficile venirne fuori e risolverlo. Il malessere cresce e si auto alimenta.
Prima si interviene meglio è.
Non bisogna avere paura di parlarne.
Le caratteristiche principali dell’Anoressia Nervosa
Di seguito vi riporto le caratteristiche principali dell’anoressia nervosa
- La persona limita l’apporto di cibo al punto da ridurre marcatamente il proprio peso corporeo;
- si continua ad essere eccessivamente preoccupati dell’incremento di peso;
- si ha una percezione distorta del proprio corpo, ci si percepisce in sovrappeso pur essendo sottopeso;
- si fa un esercizio fisico eccessivo per consumare calorie e perdere peso;
- alcune persone vomitano dopo aver mangiato o adottano condotte eliminatorie come abuso di lassativi o diuretici;
- nelle donne si può manifestare l’amenorrea ovvero l’assenza del ciclo mestruale;
- si possono compromettere alcuni parametri vitali tipo bradicardia, ipotensione arteriosa;
- si può essere riduzione della densità ossea, variazioni elettrocardiografiche e severe conseguenze per la salute;
- in alcuni casi ci si abbuffa e si hanno poi condotte eliminatorie per non aumentare di peso;
- depressione e ansia sono spesso concomitanti;
- a volte si ha timore di mangiare in pubblico;
- è spesso riportato che i pazienti affetti da anoressia siano rigidi e perfezionisti;
- alcuni pazienti inizialmente affetti da anoressia nervosa, possono più tardi diventare bulimici.
L’anoressia nervosa coinvolge circa l’1% della popolazione femminile; il tasso maschile è circa un terzo di quello femminile. Ed aumentano i casi anche nei bambini e tra gli adolescenti. Un’alimentazione insufficiente durante la fase di crescita, quindi durante l’infanzia e l’adolescenza comportano rischi maggiori per la salute rispetto ad un adulto.
Prenditi cura di Te!
Il tuo stato di salute psicologica e fisica o peggiora o migliora.
Se stai male o ritieni di avere dei sintomi riportati sopra, non esitare a chiedere aiuto o una consulenza ad un professionista psicologo psicoterapeuta.
Inverti la direzione di marcia.
Vai verso il tuo benessere.
Bibliografia: Morrison, James. DSM-5® Made Easy (Italian Edition). Edra.